Compiti per Natale: “Sono un delirio italico”
Compiti per Natale: gli insegnanti ritengono che si debba studiare anche nei giorni di vacanza, e d’ozio, ma i genitori non accettano. La battaglia contro i compiti continua. Gli iscritti al gruppo Facebook, e coloro che hanno firmato la petizione, non sono pochi. La schiera di firmatari si costituisce, oltre che di mamme, e papà, anche di un buon numero di insegnanti.
Oltre 600 insegnanti non assegnano compiti
Questo il quantitativo attuale di docenti che, a tutti i livelli scolastici, hanno smesso di assegnare i compiti a casa, anche durante l’anno. “Si tratta di materie abbastanza accreditate: come matematica, scienze, filosofia, storia. I compiti per le vacanze sono un ossimoro, una contraddizione in termini, un delirio italico, pedagogicamente parlando”, ha affermato Maurizio Parodi, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.
Compiti per Natale: la mattanza deve finire, i genitori non si arrendono al carico di lavoro soverchiante cui sono sottoposti, coi bambini. Il problema, oltre che quantitativo, è pure qualitativo. Vengono assegnati esercizi che mettono in difficoltà talune mamme, o papà, perché difficili. E per sopperire al problema sono costretti a ricorrere al doposcuola, e dunque, affrontare una ulteriore spesa economica. “Siamo soli a combattere, ma non siamo pochissimi. La petizione, su change.org, è avvertita nella sua gravità. Continuiamo a confrontarci reciprocamente”, ha aggiunto Parodi. “Avete appena augurato buone feste, ma tali non saranno. Gli studenti, anche quest’anno, saranno afflitti dai compiti assegnati in misura inimmaginabile. Molti insegnanti non si parlano nemmeno tra loro, e i bambini si trovano a dover gestire un carico di lavoro soverchiante. In Italia, gli studenti lavorano il quadruplo, rispetto ai coetanei europei.”
La scuola è invasiva
A Natale, Pasqua, ogni giorni “l’agenda domestica delle famiglie non dev’essere dettata dalla scuola. La scuola non può invadere questo spazio. Del tempo extrascolastico sono responsabili i genitori. E, infine, i danni che i compiti procurano sono sotto gli occhi di tutti.”
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