Parodi scrive al ministro Fioramonti: “Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti sul tema dei compiti a casa di Maurizio Parodi.
Nel formulare i migliori auspici di un proficuo lavoro, tengo a sottoporLe il manifesto della campagna: “Basta compiti!”, promossa dall’omonimo Gruppo Facebook (più di 13.000 iscritti) che ha raccolto oltre 33.000 adesioni.
Spero vivamente, data la gravità del problema, sottovalutato o disconosciuto, nonostante abbia assunto, in Italia, proporzioni inusitate, sia nella Sua disponibilità richiamare i docenti, i dirigenti e gli organi di gestione della scuola a una seria e razionale valutazione dei contenuti di questo appello, scevra da pregiudizi e orientata al benessere e alla crescita complessiva dei giovani loro affidati.
È appena il caso di ricordare che, soprattutto all’estero, vi sono consolidate e pregevoli esperienze di scuola senza compiti (si pensi soltanto alla Finlandia) gli esiti delle quali, in termini di capacità e competenze acquisite, sono tanto più significativi considerato lo scarso profitto dimostrato, anche in ricerche recenti, dagli studenti italiani – nonostante siano tra i più afflitti dai compiti.
Per quanto riguarda il diritto al riposo, al gioco e al tempo libero, negato a causa di impegni domestici sempre più soverchianti, fin dai primi anni di scuola, si rimanda all’art 31 della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, chiedendo che ne siano recepite le disposizioni: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”
Sono disponibile a qualsiasi chiarimento e confronto, ovunque sia richiesto.
Ringraziando per l’attenzione, e in attesa di cortese riscontro, porgo i saluti più cordiali.
Maurizio Parodi
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