Compiti e voti: due campagne complementari
Il Movimento di cooperazione educativa, nel condividere la lettera di Maurizio Parodi ‘Per una scuola senza compiti’, evidenzia gli effetti dannosi ai fini di un apprendimento proficuo dell’uso indiscriminato dei voti numerici nel primo ciclo di istruzione in molte situazioni ad ogni momento della settimana scolastica. Ciò a seguito del decreto del 2008 del Ministro Gelmini, convinta che ‘i voti sono chiari e comprensibili a tutti e riporteranno la scuola a un sano rigore.’ La nostra associazione è persuasa che i modi e le pratiche della valutazione siano elementi essenziali dei processi di insegnamento e di apprendimento: possono essere elementi valorizzatori e stimoli che li congiungono virtuosamente oppure fonti di disturbo discriminazione e competizione, che li mettono in opposizione. I voti senza una valutazione formativa consentono agli insegnanti di ritenersi non responsabili rispetto agli esiti dell’apprendimento. Il MCE ha lanciato la campagna “Voti a perdere” a cui hanno aderito molte associazioni chiedendo alle istituzioni scolastiche, al Miur, al Parlamento, di limitare l’uso dei voti numerici, di abrogare il D.M. Gelmini e di fornire alle scuole, in coerenza con la prevista certificazione delle competenze degli alunni, risorse e formazione per una progettazione e una valutazione autentica.
Giancarlo Cavinato segretario nazionale MCE cavinatogc@alice.it
In merito alla campagna ‘BASTA COMPITI’ si invitano gli iscritti MCE a firmare la petizione
Maurizio Parodi, dirigente scolastico, è stato membro del gruppo MCE di Massa e in Andersen ieri Repubblica ha pubblicato una sua lettera sui compiti di casa. G. Cavinato ha aderito per il MCE alla campagna sui compiti e M. Parodi a quella del MCE sui voti, scambio di preoccupazioni per una ‘pedagogia grigia’.
by Giancarlo Cavinato · 7 Giugno 2016
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