La missione principale della scuola non è più insegnare cose
Non credo nel ruolo dogmatico dell’insegnante che detiene la conoscenza e la trasmette agli alunni che non sanno niente e devono limitarsi ad ascoltare e prendere appunti, annoiati, in silenzio. Con questa modalità, i bambini imparano soltanto a stare zitti, svanisce la loro curiosità e lo spirito critico. La scuola invade sempre di più la vita dei bambini e il loro tempo. I compiti stessi non hanno alcun valore pedagogico: non servono né ad approfondire né a recuperare.
Nell’aula che immagino io non c’è cattedra, ma banchi attorno ai quali sedersi tutti insieme, alunni e docenti, per condividere conoscenze, domande, contraddizioni, e intraprendere la ricerca della verità, che non è unica né immodificabile. Il maestro ha il ruolo di facilitatore, che ascolta, propone metodi ed esperienze interessanti di apprendimento, accoglie le opinioni dei ragazzi e mostra curiosità nei confronti delle loro conoscenze ed esperienze. Francesco Tonucci
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