Anche le letture per l’estate diventano un tormentone
Mentre cresce il fronte del “basta compiti”, ai ragazzi arriva la lista degli autori Tra i consigliati i soliti “classici” e nessun contemporaneo. E viene un dubbio…
Arriva puntuale come le zanzare, l’afa e la tiritera sul fatto che “non ci sono più le estati di una volta”: con la fine della scuola si accendono i riflettori sulla questione “compiti per le vacanze”. Utili o dannosi? Fondamentali o semplice e sconsiderata abitudine? E le letture? Vogliamo parlare delle letture?
Proprio in questi giorni è arrivata sulla scrivania del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca la lettera di Maurizio Parodi, il dirigente scolastico referente del gruppo “Basta Compiti” da lui fondato che conta oltre 12mila iscritti su Fb, oltre 30mila adesioni alla petizione per l’eliminazione dei compiti a casa su Change.org e che è sostenuto e appoggiato, dato non trascurabile, da più di settecento insegnanti di ogni ordine e grado, che si sono iscritti al gruppo dei “Docenti e Dirigenti a compiti Zero”, recentemente trasformato in Rete nazionale “a dimostrazione che una scuola senza compiti è possibile anche nelle condizioni di normale esercizio degli istituti scolastici; non necessita, cioè, incrementi di organico o prolungamento dell’orario delle lezioni, è una riforma a costo zero innovativa e sperimentata con testimonianze riportate in un ebook dal titolo I compiti fanno male” sottolinea Parodi, che si appella “al diritto al riposo, al gioco e al tempo libero, negato a causa di impegni domestici sempre più soverchianti, fin dai primi anni di scuola (persino nelle classi a tempo pieno), garantito dall’art 31 della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e chiede che ne siano recepite le disposizioni
E cosa dice l’articolo 31? “Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica”.
Certo che novanta giorni sono lunghi… Sai mai si annoiassero… O scordassero tutto ciò che hanno imparato… Anche tra i genitori che non concordano con l’abolizione totale dei compiti e che annuiscono ribadendo che anche d’estate “un po’ di esercizio serve a fissare ciò che si è imparato” (lo ripetono sempre, gli insegnanti, sarà pur vero, no?) non manca il gruppo che, armato di fotocopia della lista di titoli suggeriti dai docenti (tra i quali sceglierne uno, due, tre, magari aggiungendoci recensioni o schede comprensione, mettendo già in conto verifiche e compiti i primi giorni di scuola) si confronta proprio sui titoli proposti nei numerosi gruppi di lettura presenti in rete. Facciamo un piccolo appello.
Piccole donne? C’è! Cuore? Presente! Il giornalino di Giamburrasca? Eccolo lì. Quest’anno si è visto suggerire anche Padre Padrone, che mancava da un po’. L’Olimpo dei classici resta affollato, come i chioschetti al calar del sole: immancabili Calvino, Twain, Saint-Exupery, Remarque, Verne, Stevenson, Ende, Dahl… Grandi assenti? Gli autori contemporanei. A pensar male si fa peccato, si dice, e insomma però – diciamolo – a volte nasce proprio il dubbio che molte di queste liste nascano più da una veloce ricerca in rete su santogugol digitando “liste di letture per a scuola primaria / secondaria” che da una effettiva lista pensata e basata sulle esigenze della classe cui devono essere consigliati o suggeriti. Sicuramente mancano, infatti, purtroppo, autori e titoli contemporanei che ben meriterebbero di condividere l’Olimpo con i già citati signori della letteratura. Perché in fondo son stati “contemporanei” anche loro, prima di diventare classici. E la letteratura per l’infanzia oggi è ricca, varia e di altissima qualità. Un vero peccato, non consigliarla, davvero. Anche qui, che a pensar male si fa sempre peccato ma a volte ci si imbrocca, verrebbe da chiedersi se molti la conoscano, la letteratura contemporanea, oppure no. O no?
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