Compiti per le vacanze, meglio se pochi. Lo dice una ricerca
Con l’avvicinarsi della pausa estive a scuola torna il tema dei compiti per le vacanze. Assegnarli o non assegnarli? Meglio di no.
I bambini che prendono i voti più alti a scuola sono quelli che hanno meno compiti a casa e neanche tutti i giorni. E’ quanto si deduce da un’indagine internazionale sugli apprendimenti in Lettura dei bambini di quarta elementare (il Pirls 2016), riportata anche dal quotidiano La Repubblica.
Il tema dei compiti a casa, su cui dibatte da anni, fu riproposto dal ministro Bussetti alla prima festività lunga a scuola dal suo insediamento. In occasione della pausa natalizia raccomandò gli insegnanti di avere la mano leggera sui compiti per le vacanze. Il suo input diede una nuova stura a un dibattito serrato fra favorevoli e contrari. Skuola.net organizzò anche un sondaggio.
Secondo l’analisi del Pirls 2016, aggiornata di recente, gli alunni più carichi di compiti sono quelli che rendono meno nell’andamento scolastico.
Secondo il pedagogista Benedetto Vertecchi, molto dipende dal lavoro svolto dagli insegnanti. “Quelli che lasciano meno compiti a casa e ottengono migliori risultati – spiega – probabilmente privilegiano alla scuola dell’adempimento quella dell’apprendimento. Oggi, la scuola richiede agli insegnanti una serie di adempimenti burocratici che assorbono parecchio tempo e coloro che curano in classe la lettura ad alta voce, ad esempio, che oggi è quasi del tutto abbandonata, ottengono migliori risultati“.
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