Testimonianza di Federica Effe
Sono una docente per caso, evoluta solo in seguito in docente per scelta e vocazione. Insegno inglese e spagnolo su medie e superiori.
Nei primi anni ho insegnato alle superiori, liceo linguistico, e non ho mai assegnato compiti, neanche in quinta: i miei studenti hanno sempre affrontato gli esami di maturità con risultati simili a chi invece ha fatto compiti, compiti e compiti, rovinandosi spesso il piacere e l’intima soddisfazione della conoscenza, imparando più che altro il senso del dovere verso un potere e un’autorità insensati, quelli del “è così perché lo dico e ve lo ordino io”, privi di reali fondamenta didattiche, abitudine spesso giustificata solo da “si è sempre fatto così”, affermazione che già da sé dimostra tutta la sua validità didattico-pedagogica.
Quest’anno sono alle medie e i miei ragazzini sono rimasti inizialmente un po’ spiazzati dal fatto che non do compiti… ora sono felici, entusiasti e partecipi perché sanno che è in classe, con me, che impareranno e non a casa da soli.
Insomma, dobbiamo riappropriarci del nostro ruolo di guide, dobbiamo sapere mostrare la strada, il cammino verso il desiderio di conoscere e la consapevolezza delle proprie capacità e potenzialità. Ed è un modo di insegnare che inizia di sicuro da basta compiti a casa, fortissimamente basta!
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